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martedì 30 settembre 2014

... e la sera non ho chiuso occhio


In una bella mattina di settembre ero in treno diretta a Sassari. Su un giornale dimenticato sul sedile c’era un articolo che parlava di insonnia. L’ho letto, ci ho pensato, ho concluso “Poveretti quelli che soffrono d’insonnia” e la sera non ho chiuso occhio.
Sì, succede così, è vero. Vero proprio perché tutto può influenzare il nostro sonno ristoratore. C’è chi ha difficoltà ad iniziare il sonno, o chi non riesce a mantenerlo dopo essersi addormentato; c’è chi si sveglia troppo precocemente o chi si risveglia durante la notte diverse volte e lamenta un sonno non-ristoratore.
 C’è chi crolla di sonno e di rabbia e di sensi di colpa, mentre il partner, al suo fianco, si alza, cammina, studia cinese, disfa maglioni, tutto tranne che chiudere occhio. Vi è capitato?

I cicli di sonno NREM (NonRapid Eye Movement, non associato a movimenti rapidi degli occhi) e di sogno REM (Rapid Eye Movement, associato a movimenti rapidi degli occhi) variano tra gli individui, ma la maggioranza delle persone in buona salute mostra un ciclo di 90 minuti. Ogni 90 minuti di sonno senza sogni si ha la fase REM dei sogni. Il movimento rapido degli occhi si verifica quando il sognatore vede e interagisce con il contenuto del sogno. Questi sono i tempi in cui i sogni sono più vividi. In particolare l'ultimo periodo REM del mattino dopo una buona notte di sonno.
Tuttavia, anche se abbiamo capito che la sigla REM, non è un acronimo fiscale ma è il primo stadio del sonno, cioè quello che corrisponde all'inizio dei sogni e che, se lo si interrompe con un rumore o un’angoscia, il sonno potrebbe essere interrotto per tutta la notte, tuttavia dicevo, c’è un fatto ed è questo: gli insonni non rinuncerebbero mai alla loro insonnia. Non possono, non vogliono perderla, ne vogliono parlare, ne devono parlare. È come un patrimonio, magari un po’ malandato ma di indiscussa nobiltà, non tutti ce l’hanno.

Ci sono gli insonni fanatici
L’insonne abituale vive una seconda esistenza ed ha più immaginazione di qualsiasi altra persona.
Ci sono persone insonni che accettano di fare da cavia: vivono una normalissima giornata di lavoro e poi, con pigiama e spazzolino da denti, vanno a passare la notte in laboratori universitari per essere studiati, indagati, mentre leggono il loro libro preferito o ascoltano musica sull'ipad o risolvono parole crociate o consultano il vocabolario, ecc.; a volte sentono il sonno arrivare ma lo rifiutano.
Altre persone hanno paura di dormire per non lasciarsi andare, per stare in guardia, per la paura di svelare, durante il sonno, un segreto, un indirizzo, un nome.
Per altre persone insonni abituali, invece, è sufficiente dormire qualche ora al giorno oppure dormono 18 ore di fila al fine settimana.

Ci sono gli insonni abitudinari
Sono gli insonni che a volte ricercano le “cure” : fanno una passeggiata prima di andare a letto, rifiutano la sigaretta e il superalcolico. Sanno che la camera fresca (16°C), l’infuso di passiflora, i fumetti a mo' di parati o il jazz caldo spingono bene verso il sonno e, ogni tanto, accettano le “cure”.

Ci sono gli insonni occasionali
Troppo caffè, troppi eccitanti. Oppure l’insonnia da discussione (“ma è vero che sta per scoppiare la guerra?”), l’insonnia da gelosia, da senso di colpa, di solitudine, da festicciola nella casa accanto, insonnia da pre-esame per finire col sostenere l’esame, il giorno seguente, senza slancio.

C’è l’insonnia secondaria a una patologia.

E c’è anche l’insonnia di chi ha sempre detto “otto ore senza batter ciglio”, e improvvisamente non chiude occhio e si chiede. “Che ne sarà di me?”  
Forse, semplicemente, il tempo è passato! A vent'anni si dormivano otto ore, a cinquanta ne possono bastare cinque; ed è inutile fingere il sonno del bambino, dell’innocenza mai perduta. È più stroncante di tingersi i capelli bianchi.

L’insonnia può essere una scoperta da viaggio, un’esperienza irripetibile, una scommessa, un crollo, una felicità, ma la prima lunga notte insonne non la si scorda mai. Pensate alla vostra prima notte insonne, ve la ricordate?
Io me la ricordo ma ve la racconterò un altro giorno.

Babazzurra

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