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mercoledì 11 giugno 2014

Moleskine


Da piccola, anche se non sapevo ancora parlar bene, coloravo già su fogli bianchi.
Poi  sono entrata a scuola e sono passata a scarabocchiare nel quaderno di scuola, e infine anche sui libri, aggiungendo emozione alle parole del testo che risultava più chiaro e facile da ricordare; per me soltanto le illustrazioni  sono veramente leggibili.

Durante le scuole medie, sdraiata sul pavimento della mia camera, disegnavo gatti azzurri con grandi occhi gialli, su ruvidi fogli neri (50x70). Usavo i gessetti, quelli polverosi e di tanti colori, perché mi piaceva moltissimo sfumarli con le dita. 

Una mattina d’inverno,  rientrò a casa mio padre con un suo amico pasticcere che vide i miei gatti e mi chiese se per caso li volessi vendere;  rimasi sorpresa e poi ... non sapevo valutarli.
 Si stava avvicinando il giorno del mio compleanno  ed allora mio padre propose al pasticcere i miei gatti azzurri in cambio di una torta da consegnare per il giorno suddetto. Siccome il mio compleanno cadeva dopo un mese,  pensai  che il pasticcere dimenticasse l’impegno e non ci pensai più. 

Arrivò il giorno fatidico ed ero tutta immersa nei compiti di scuola quando mia madre mi disse di aprire la porta dell’ingresso di casa. Se mi avessero chiesto di  disegnare quella torta non sarei riuscita ad immaginarla così grande. 
Il pasticcere, con un grande sorriso, mi fece gli auguri e mi chiese se la torta fosse sufficiente a pagare i miei disegni che gli erano piaciuti tanto e che aveva appeso in salotto.

In seguito ho continuato a disegnare e il moleskine con la copertina di pelle nera è il mio taccuino inseparabile.  

Babazzurra

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