Pagine

martedì 24 giugno 2014

E perché non in ristorante?


Una mia lontana cugina, Peggy, decide di organizzare una cena formale a casa.                  Sfodera il servizio di piatti  Richard-Ginori ereditato, tira fuori le posate Villeroy & Boch, lucida l’argenteria, stende sul tavolo la tovaglia di lino lavorata a pizzo Rinascimento siciliano ed è pronta ad andare a cucinare una prelibatezza col Bimby robot per far venire l'acquolina in bocca.

Prima di aprire la porta, dà uno sguardo alla sala pronta: tavolo perfetto,  antipasti  in salotto,  vino alla giusta temperatura, candele accese.
Gli ospiti arrivano e Peggy vuole solo che tutto vada bene e che, se lo ritengono, possono rilassarsi con musica da camera (ma nessuno immagina quale fatica sia stata fatta e non ci si rende conto che un Nicola Conte, con musica da ascensore, non sia l’ideale per compiacere Greci e Romani). E comincia il ballo con ritmo molto allegro e rumoroso.

Le amiche invitate (signore sempre!) vogliono esercitare i ruoli socialmente corretti:

-       "Hai bisogno di aiuto, Peggy?"   e mettono il naso in cucina, che è proprio un vero caos!

 Se la cucina è una piccola stanza, dopo le fasi di preparazione e realizzazione del cibo, c’è disordine e gli accessori correlati non possono essere fantastici, giusto?
Ma “le signore” vogliono rendersi utili, aprire il frigorifero e gli armadi alla ricerca di cose da esporre, perché non sono venute solo per mangiare.
E nel bel mezzo di un   "Dov'è l’apribottiglie ?" -  e un   "Sai dove si tiene il sacchetto del ghiaccio?" – è  buona regola respirare profondamente, anche se Peggy desidererebbe solo urlare:

- "Nooo, non ho bisogno di aiuto! Sono a casa mia, io so dove si trova tutto quel che serve e fatemi il favore di non aprire e chiudere i cassetti perché mi state solo disturbando di più, e poi non forzate la porta del congelatore che ha un trucco che, per aprirla, conosco solo io. È molto meglio andare in sala e prendersi cura dei bambini che corrono e sporcano invece che divertirvi in  questo gioco di ruoli e godere del disordine che c'è; ma la prossima volta che sarò invitata mi renderò disponibile ad entrare nel gioco dei ruoli  e fingerò di aiutarvi quando sarete nella vostra casa e passerete quello che sto passando adesso io !”.  


Sarebbe meglio incollarsi un post-it mentale per la prossima volta e ricordarsi che le cene sono così buone nei ristoranti. Non è per quello che servono?


Babazzurra

Nessun commento:

Posta un commento