Il ritorno, dopo un anno, dei quattro concerti-aperitivo
(to) be in jazz 2014 dell’orchestra Jazz della Sardegna al Palazzo di Città di Sassari,
rientra in quel quadro “natalizio” che ci ha offerto in questi ultimi anni più
di una gradita sorpresa e che riporta il Jazz alla dimensione che storicamente
più gli appartiene, quella popolare.
Nella XIVa edizione meritava di essere
dissepolto il “Birth of the Cool” concepito da Miles Davis e Gil Evans alla
fine degli anni ’40 e che a distanza di oltre 60 anni conserva ancora le caratteristiche
originali ed eleganti che aveva quando fu concepito col medesimo impianto strumentale e nelle sue
partiture originali.
Nell'America degli anni ’40 - ’50 il genere
dominante che veniva suonato nei locali della
52a strada della New York nera, era il Be Bop, uno stile jazzistico
aggressivo, con linee melodiche astruse e difficili da cantare, ballare, solo
da ascoltare.
Dal 1949 in California, tra i musicisti bianchi, si
sviluppa il Cool Jazz come reazione al troppo polemico Be Bop.
Il Cool Jazz è un tipo di jazz più calmo, freddo (cool), con il quale i musicisti
aspirano a conferire al jazz una dignità pari a quella della musica da camera
europea, traendo dagli strumenti suoni puri, quasi tenui e delicati.
L’atmosfera, nel piccolo teatro Civico, è la stessa
e dopo le prime note ci troviamo immersi nella musica di quegli anni ’50 del
mondo occidentale. Si tratta di dodici tracce e un nonetto, cioè nove elementi,
tra cui un basso tuba e un corno francese.
L’interpretazione è fervida e precisa da parte
della formazione di musicisti: Francesco Lento alla tromba, protagonista molto
impegnato ed entusiasta. Autorevole, sicuro di sé Rossano Emili al sax
baritono; dignitosi Massimo Carboni al sax alto, Gavino Mele al corno e Salvatore Moraccini al trombone. Irresistibile per gravità armonica la tuba suonata da Claudio Lotti. Fondamentale l’accompagnamento ritmico di Gianni Filindeu alla batteria, al quale dedico il mio disegno.
Babazzurra
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